Più concentrati, più attenti e persino meno stanchi: ecco, in poche parole, qual è l’effetto della musica che viene diffusa dagli impianti in sala operatoria. Il benessere dei pazienti, insomma, è anche dovuto alle condizioni ottimali in cui un chirurgo si trova a operare. Le canzoni preferite di un neurochirurgo o di un luminare dei trapianti possono non tanto facilitare gli interventi, ma offrire una carica in più mentre si maneggiano bisturi e strumenti di precisione.
La medicina ha fatto passi da gigante, come dimostrano l’eccellenza degli interventi di chirurgia plastica effettuati con le protesi di motiva italia, oppure le innovative tecniche endoscopiche, che facilitano il veloce recupero del paziente, anche dopo interventi complessi. Tuttavia, nonostante la robotica sia entrata di prepotenza in medicina, il chirurgo resta sempre il fulcro delle operazioni. La pressione e la responsabilità ricadono tutte sulla sua persona.
Se è dimostrato che lavorare e studiare a ritmo di musica offre notevoli vantaggi, perché dovrebbe essere diverso per un medico impegnato per molte ore in un ambiente chiuso, circondato da collaboratori e strumenti avveniristici, chino su un paziente di cui deve assicurare la guarigione?
I brani preferiti
Non c’è una playlist che vale per tutti. Se è vero che per rilassare il paziente va benissimo la musica classica, il chirurgo può optare per i successi del pop, che donano un po’ di leggerezza e allo stesso tempo offrono una base ritmica che può essere d’aiuto per coadiuvare i movimenti delle mani.
Quando il paziente è un musicista
Le notizie, ormai non così rare, relative a un paziente operato al cervello da sveglio, mentre suona uno strumento, destano sempre meraviglia e un po’ di commozione. Spesso, si tratta di interventi che servono a rimuovere masse tumorali. Al paziente/musicista viene richiesto di suonare per poter monitorare eventuali problemi che insorgono a livello cerebrale durante l’operazione.