Nella Dublino del 1962, quando Bono Vox degli U2 aveva appena 2 anni, si formava il leggendario gruppo folk dei Dubliners. L’idea venne e si sviluppò, come spesso avviene fra Irlanda e Regno Unito, all’interno di un pub. Là i pub svolgono infatti anche la funzione di “sala prove” per tutti i giovani musicisti che vogliono farsi le ossa a suonare in pubblico.

Il gruppo raccolse la ricca eredità musicale e storiografica popolare e cucì tutto insieme, facendo di alcune canzoni quali “The Drunken Sailor, “Whiskey in a jar” e “Wild Rover”: successi conosciuti in tutto il mondo grazie a questo mix sapiente di più generi. È dal momento della loro esplosione che si parla apertamente del genere dell’Irish Folk, peraltro anche fuori dall’Irlanda: i Dubliners ispirarono numerosissime band che seguirono il loro esempio interpretando canzoni irlandesi in chiave più rock (come i Dropkick Murphys) o folk/acustica (un nome su tutti: i Gaelic Storm).

A ogni modo una delle caratteristiche uniche dei Dubliners fu la loro teatralità e ironia, che valse una buona dose di successo alle loro performance dal vivo. La sola voce, o la presenza scenica di Ronnie Drew (cantante nel periodo iniziale e di maggior successo del gruppo) bastano a strappare un sorriso entusiasta agli affezionati.

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